martedì 18 marzo 2008

Una Legnano da recuperare


Qualche giorno fa ho acquistato una Legnano da un ex
ciclomeccanico.
La cosa che mi ha colpito molto è stata la
sella di cuoio vecchissima e, nonostante abbia bisogno di
manutenzione, è ancora molto comoda. Le leve dei freni
sono marchiate legnano così come entrambe i mozzi delle
ruote,monta fanale Aprilia e dinamo Radius B52. La bacchetta
dei freni posteriori corre internamente al telaio e sul
parafanghi posteriore non c'è fanale ne tantomeno traccia
di qualche aggancio/foro (quindi credo non fosse previsto).
C'è qualcuno che saprebbe darmi qualche informazione sulla
bici e sul periodo di produzione (pedivelle e guarnitura
credo siano state sostituite qualche decennio fa e non
portano date) ? Inoltre mi consigliate un restauro totale o
conservativo ? Le deca sono da aggiungere o è meglio
lasciarla senza ?

domenica 16 marzo 2008

Un week end fortunato 2

Sabato pomeriggio mentre rovistavo in una vecchia rimessa di attrezzi agricoli, tra assi di legno e ruderi ferruginosi ho visto spuntare un manubrio di bicicletta avvolto da ragnatele e sepolto da chili di polvere. Subito ho cercato di individuare il resto della bici ma il buio che c'era all'interno del locale non aiutava. Ho cominciato allora a rimuovere tutto ciò che c'era intorno superando la mia fobia per ragni e topi, ma soprattutto la mia allergia alla povere...Dopo qualche minuto sono riuscito a estrarre la bici...incredibilmente era completa. Dopo diverse ore di olio di gomito e mezzo litro di sgrassante questo è ciò che risulta.

E' una Unica da donna penso anni 50 con manopole in osso, la dinamo è una Faos by Radius i pedali sono Way Assauto. E' un modello molto bello con i parafanghi "carenati" tipo Dei. Praticamente non ha ruggine, è solo sverniciata dall'utilizzo ed è riemerso il rosso dell'antiruggine. Porta ancora il suo bellissimo fregio "Unica marca depositata Ferrara". Se non fosse per il copertone posteriore bucato si potrebbe già utilizzare, infatti, dopo la pulizia scorre già che è una meraviglia.

giovedì 13 marzo 2008

A un amico Deista non si dice mai di no...


Sono anch'io un patito di biciclette d'epoca, direi un malato terminale.
Posseggo 4 Dei:
- Modello oro del 1936 restaurato (base di partenza molto buona);
- Modello "imperiale" del 1930 in corso di restauro (la bici era veramente un relitto);
- Modello "Superleggera" conservato del 1949, conservato (stupendo), da viaggio.
- Modello "Superleggera" conservato del 1948, conservato (studpendissimo), freni a filo, ruote da 26", cambio simplex, carter+cerchi+parafanghi in alluminio, manubrio e leve freni Ambrosio sport" (allego foto, merita!!!).
Sto cercando una "bordino" anni 30, completa e conservata. Sono disponibile a scambiare con eventuale conguaglio da concordare la mia Superleggera del'48: differentemente valuto acquisto.

martedì 11 marzo 2008

Info su pedivelle e guarnitura

Ci scrive Daniele chiedendo informazioni sul marchio presente in queste pedivelle. E' gradito il contributo di tutti.

domenica 9 marzo 2008

Umberto Dei oro del 1934: restauro ultimato.



Ecco come si presenta a lavori finiti la Umberto Dei Oro del 1934 di Marco. Un esempio di restauro totale davvero ben fatto. Inopportuno davanti a questo splendore è filosofeggiare se sia da preferire il restauro conservativo o il totale. Questioni di gusti. Goditi questo meraviglioso mezzo.

domenica 2 marzo 2008

Umberto Dei Giubileo: strano esperimento estetico.


Questo modello di Umberto Dei è stato presentato nel 2000 in onore, appunto, del Giubileo in una tiratura limitata. Chi la guarda non può non rilevare le diversità rispetto alle tipiche Umberto Dei sia riguardo ai modelli sportivi, sia riguardo alle classiche R. Indubbiamente si è cercata l'innovazione, la novità, l'impatto visivo, ma non pochi deisti hanno storto il naso vedendola. Le solide, ma nello stesso armoniche linee dei due triangoli rovesciati che costituiscono il telaio sono state sostituite da curve morbide e moderne. Questo shock visivo che segna anche il passaggio al terzo millenio ci pare, però, troppo azzardato. Un esperimento estetico mal riuscito uno studio di design su un oggetto che oltre ad essere una bicicletta è prima ancora un culto, un simbolo impresso nella memoria.